lunedì 9 gennaio 2012

CIRCO DI STRADA. Se la baby gang diventa una compagnia

Questo week end io e il mio amore (e l'influenza, terzo incomodo) siamo stati a Siena. Che ve ne frega, pensate. Ma a Siena intanto c’è una bella mostra antologica di Milo Manara, che qui però liquido in fretta. Trovate esposti gli esiti di una mano portentosa: donne di insopportabile bellezza e dalle rare proporzioni, che vi guardano con aria di sfida –sfida persa in partenza per me e il mio piatto fondoschiena! Stendiamo un velo pietoso sopra la faccenda, anzi un tendone…e arriviamo all’argomento del blog: il CIRCO SOCIALE.

 A Siena si è appena concluso Circomondo, il primo festival internazionale di circo sociale, al quale hanno preso parte Italia, Palestina, Argentina e Brasile. WTF?
Il circo sociale è un tentativo di risposta ad alcuni problemi sociali. 
Nelle cosiddette “zone a rischio” (dal nostro Scampia alle periferie del cosiddetto “Terzo mondo”), le associazioni di circo sociale offrono sostegno, stimoli e strumenti ai cosiddetti “ragazzi di strada”. Il circo di strada insomma educa, nel miglior senso del termine: insegna una passione che è anche un mestiere, regala una possibilità e apre ad un mondo magico per definizione, dove si coltivano rapporti e spirito di “famiglia”.
[Parentesi: io guardo sempre con sospetto nozioni come quella di "categoria a rischio", che finiscono spesso per stigmatizzare e amplificare un problema che nella realtà ha bordi molto più labili. Per capirci: ecco due street children.]
 
Siamo tutti bimbi di strada?

Proprio nel giorno della Befana di non so più quale anno, mia madre ha avuto un’idea temeraria: “Perché non ci vestiamo da befane per regalare caramelle agli altri bambini?” Immaginatevi la scena: madre e gemelline agghindate e armate di scopa. Sacchi di Juta pieni di dolci. Ed ecco qua, mi allontano dalla 'squadra' per raggiungere una bimba e sua nonna. Faccio per darle una caramella, ma la nonna tira via la nipote lanciandomi un’occhiata di disprezzo. Vestita così devo esserle sembrata una zingara, una 'bambina di strada'. Schedata: emarginata!


Ridiamoci su
Il circo sociale vorrebbe ridare uno spazio per ridere e giocare, sollevando al contempo drammatiche questioni sociali (bambini lavoratori, vittime di abusi sessuali, tossicodipendenti e criminali di necessità).
Non si tratta di "reinserire", ma di mostrare un altro modo di (soprav)vivere sfruttando il proprio potenziale. Non si tratta di "uniformare", ma di creare legami con gli altri. Per esagerare...Fare di una baby gang una compagnia di artisti di strada.

E siccome l'arte chiama arte, i bambini hanno risposto: nella Fortezza che ospitava il Circomondo, è stata allestita una mostra a tema delle scuole elementarie e medie. Dubito ci fosse un piccolo Manara, ma ho visto lavori interessanti.

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