venerdì 23 marzo 2012

Patate all'olio di ricino

Premessa:
Cari lettori di questo blog "situato" (donna, 26enne, gemella, ascolana, celiaca, ex fumatrice, 10 decimi divistaforsepiù, un pò sorda, estrazione piccolo borghese, taglia 40, genitori separati, atea, liceo scientifico, bologna, facoltà di filosofia, sinistra critica, fidanzata con un rapper, artisticamente frustrata, sesso regolare, copywriter di lavoro, caratteraccio, dermatite atopica...) ora sapete da quale inclinazione guardo, ma l'ideale a cui tendo come ad un asintoto è la comprensione: portare alla luce questioni, concetti, contesti (portarli alla luce, non dalla mia parte a tutti i costi!). Mi sta a cuore praticare domande, sempre più precise, sempre più a fondo. Non voglio fare ideologia, voglio fare filosofia. La ricerca filosofica, come la intendo io, verte sulla domanda, non sulla risposta. Imparare a domandare e cercare nuovi strumenti di analisi, critica, intervento. Foucault parlava di una scatola di attrezzi...

Cari "compagni ascolani", vi ho letto molto arrabbiati. Per chi non lo sapesse, il 25 Marzo nella mia città si terrà una mostra fotografica organizzata dall'associazione il Bolide (il cui nome è un omaggio all'estetica futurista) e da Casa Pound. La mostra si intitola "Ascoli città fascista". Provocazione riuscita perché si è già scatenato un putiferio. Ironia della sorte, ci sono anche reazioni fasciste: "fasci di merda, devono chiudere, non hanno diritto di esistere, devono morire, li ammazzerei".
Io sinceramente non l'ho presa così male, e raccolgo la sfida serenamente.
Con tutta la calma del mondo inizio valutando il titolo dell'esposizione fotografica (qui parla il copy): un head d'impatto, efficace, dalla forte presa. E furbo, perché non c'è dentro un giudizio di valore (se noi ce lo vediamo e ci agitiamo, allora è ancora più furbo). Non dice mica "Viva l'Ascoli fascista" o "la grande Ascoli fascista". E non è nemmeno campato per aria: sotto c'è un'immagine inequivocabile.
Perché ci manda ai matti? Forse per la semplificazione stigmatizzante, tipica di tanti titoli di giornale e telegiornale. Penso al quotidiano Libero (e pure alle info di cronaca sulle mail di libero.it! ). Titoli fatti per attirare l'attenzione, al bando il rigore o le sfumature. Titoli da pubblicità. Ma una mostra non è la sua locandina. Io mi aspetterei di trovarne, di sfumature, in una mostra, specie di carattere documentaristico. Ci andate voi a vederla per me? Mi dareste un occhio alle didascalie, a tutto l'apparato esplicativo? Mi chiedo: ci saranno interpretazioni storiche, analisi di dati, o invece propaganda? O provocazione fine a sé stessa? Usciti dalla mostra sapremo qualcosa in più del nostro passato? Avremo nuovi strumenti in mano?
Ma non posso non chiedermi anche: perché io a 26 anni non avevo mai visto una foto della mia piazza durante il ventennio? Ascoli era fascista e antifascista, come lo era l'Italia, ma il fascismo c'è stato, o sbaglio? Vogliamo rimuoverlo? Allora avrà ancora più potere, come ogni rimosso. Vogliamo bandirlo dall'ontologia, dall'esistente? E come si fa?! C'è chi vuole elogiarlo, chi rinnegarlo... cogliamo il pretesto per provare a capirlo. Conosciamolo questo fascismo, studiamolo, vivisezioniamolo.
Vi porto un esempio di un "antifascista" che la destra radicale l'ha studiata a fondo, tentando di riportarne tutti i chiaroscuri e i cambiamenti di stile, invece di bollarla in un cliché nero su nero. La testimonianza di Valerio Marchi,"sociologo, storico dei movimenti giovanili, militante antifascista, skinhead, ultrà della Roma, libraio e scrittore": parte 1, 2, 3 e 4.

P.S. In questo blog è attiva fin dal primo post la moderazione dei commenti, perché credo nella validità di questa forma di censura. Avete presente i comment idioti insulto-risposta su youtube o su facebook? Ecco, io sul mio blog non ce li voglio. Quindi sono benvenute le critiche, le risposte raziocinanti di destra etc etc (finora non ho mai cestinato un commento) ma se mi scrivete "sta tr**a non capisce un c***o", non vedrete comparire il vostro commento!

LOVE

giovedì 15 marzo 2012

A ruota

E` un periodaccio gente - lo dico sempre? - ma al sole di Piazza 8 Agosto ho trovato una bancarella di vinili, e tanto è bastato a rincuorarmi. Se mai ascolterete nuovi beat hip hop con campioni da "La voglia di sognare" di Ornella, è me che dovete ringraziare! (Il male di vivere è proprio un tema da Claver Gold... vediamo un pò).
Volevo scrivere un post, per il piacere di scrivere un post. Un pò come fumare. E io ho smesso: mi restano i post.



Quando abitavo a Parigi a un certo punto mi ero fissata con i furgoncini dipinti (trucks), ne ho collezionati tanti, quasi tutti brutti, ma mi piaceva cercare di acchiapparli mentre andavano lenti nel traffico (aprire la borsa in fretta, la custodia, tirar fuori la compattina, mandare una raccomandata per dirle che volevo scattare, aspettare, invecchiare e alla fine, finalmente lo scatto). 
Ecco perché qui vedete solo gli esemplari parcheggiati! Eh sì, ci vorrebbe una reflex...
 
Ma in fondo Patate&Cipolle è bello perché ('proletario'?) 'terra-terra', a partire dal nome. Mi è stato detto che un titolo più comunista non lo potevo scegliere (trionfo sotto i baffi!). Scelta quanto mai inopportuna visto che seppellisce il blog sotto l'infinita mole di siti di cucina, ma pazienza, io questo nome volevo! Mi piacciono le patate e mi piacciono le cipolle, per tanti ma tanti di quei motivi che quasi quasi ci faccio un post!

Torniamo ai camioncini. Camioncini di ricordi di una città che ho girato in lungo e in largo, in alto e in basso. E ora? Potrei mettermi a documentare i camioncini italiani... o quelli di Bologna per Boloshitty, ma no, non è uguale (e non se ne vedono tanti!). La fissa è passata, il momento è passato, anche se... l'eterno ritorno avrà un fascino eterno su di me. Va bè.


A Bologna mi sono consolata con gli sticker e i poster (voi writer pensatela come vi pare, ma c'è sticker e sticker!) Ed è arrivata la fissa dei lucchetti. Cara Angela Custode, ovunque tu sia, se mi leggi, mi sono innamorata di te! No, dico, parliamone... 
Bisogna che me la concedi un'intervista prima o poi!


Dopo questa dichiarazione di manìa, vi saluto e stacco. Statemi bene!

martedì 6 marzo 2012

Blue Valentine

Now that it's time...


Solo ora me ne accorgo:  
ci siamo sempre stati qui,
 in bilico sul bordo.

Così è l’amore, pare
(scompare)
ad ogni passo avanti, 
al primo passo indietro,
al minimo passo falso del caso... 
(mica è colpa nostra)



Avremmo dovuto/ dovremmo                                                  
stare più attenti 
a dove mettere i piedi,
leggere meglio i segni e invece
non facevamo che leccarci e farci le fusa 
sempre a occhi chiusi, come mici ciechi.

Abbiamo danzato per anni una sbronza senza bussola:
la piccola fiammiferaia e il vagabondo, 

io la stronza e tu 
sempre in estate...


Che fare? 
Andare o restare?
A saperlo!
Forse provarci ancora
leggere i segni, attentamente.



Un mondo in un monolocale. MONO, lo dice già, non è per due
MONO è scimmia in spagnolo:
Le scimmie possono star bene in un monolocale,
spulciandosi in eterno, felici e contente.
Noi no, noi saltiamo in aria.
Diranno una fuga di gas, diranno tragica fatalità...
La verità è che siamo una coppia che scoppia in un loculo di monolocale.

s-coppiati (mi chiedo) come vivremmo?
Sarei come il mio guanto, così bello e così solo (uno spreco)
a chiedersi ogni giorno a che punto del cammino ha perso il suo compagno.
Voltarsi indietro non basta, nemmeno rivoltarsi come un guanto:
quando è fatta, è fatta. Perso. Persi. La disfatta.
Cosa ne fai di un guanto spaiato? Per quanto bello, lo butti
(Non io, no, io lo tengo)
Sta lì impalato, il mio, su una bottiglia di vin santo.
Mima un ok -mente però, non è ok
 è un guanto solo, solo un guanto (io non sarei di più)
Chi gliela dà una mano a un guanto solitario? 

Potrei stare a guardarlo ore ed ore
Il nostro amore che si decompone
Com’è bello con le toppe
Com’è vero ora che odora di siero…

Lei aveva grandi labbra e occhi blu
Hai scelto me perché avevo occhi blues e parole grandi
(e tu eri blue, principe blu, Valentino Blue...)
Indietro non si torna: mi srotolo avanti. E e se finisco?
Chi ti asciugherà le lacrime, se non io? (Chi meglio di me? Nessuna mai!)

Vecchio mio, la verità
è che io e te siamo la novità
-lo sai tu, lo so io, il segreto del tempo
non è cambiare fuori, 
ma cambiare dentro
(giorno dopo giorno in fondo
non siamo mai stati gli stessi)
Credo.
 Non è il te di ieri che voglio (addio guanto vecchio)
voglio il te di domani (non lo conosco, ma sento -i segni dell'innamoramento). 
Regalami un paio di guanti per il prossimo inverno
-sceglili tu, lo so che ci prendi!
Oggi a mani nude 
nutrimi di primavera.

 "Moi qui ne crains pas les peines cruelles, Je ne vivrai pas sans souffrir un jour... Quand vous en serez au TEMPS DES CERISES , vous aurez aussi des chagrins d'amour!" 


sabato 3 marzo 2012

Pubblicità

Se non t'interessa la pubblicità, puoi sempre spegnere il pc e uscire in strada...peccato che te la ritrovi anche lì, e lì e lì...e meno ti accorgi della sua presenza, peggio è per te!!!

Pizza&Cocaina

My job... chevelodicoafarePRECARIO. Faccio il copywriter o coprywater, come mi piace dire (visto che di shit ne vedo tutti i giorni, e che il lavoro del gruppo creativo è, per cominciare, quello di "cagare idee"). La mia agenzia collabora con fotografi, web designer, modelli, stylist, registi etc, e fa un pò di tutto, dall'advertising al below the line, al cosiddetto marketing non convenzionale (guerrilla di qua, viral di là, tante chiacchiere e poche novità...).
S. Petronio spinge Yaris
 In questo preciso momento siamo alle prese con un nuovo pack per cibi pronti, gastronomia in vaschette, schifezze varie che io non posso mangiare perché c'è sempre il glutine. Dobbiamo anche trovare un nome per questa roba, come "4 salti in padella" o" that's amore" (magari!). Un nome che sia un mondo, azzeccato per quel prodotto e per chi lo comprerà.... insomma, forse si tira fino a tardi perchè toh, i tempi sono stretti (ma non ci addentriamo nel misterioso mondo degli account). Insomma visto che si tarda, e che domani è il mio compleanno, e che dopodomani lo rifesteggio... mi sono detta, scriviamo qualcosa ora. Magari l'arrovellamento che c'è dietro la pubblicità ha un che di interessante anche per voi ... non certo la giornata tipo, ma le giornate diverse.
DOGuerrilla
Tipo quella di ieri, su una jeep militare verso la campagna bolognese per girare un video demenziale per il web. Bel posto, bel sole e perfino una cantina con dell'ottimo vino (mai come i vini marchigiani, ma ci accontentiamo!).
Oppure quando si va in studio di registrazione a Milano, di fronte a un palazzo che ospita esposizioni a cui voglio sempre andare, senza mai poterlo fare. Mi piace guardare gli attori mentre speakerano frasi senza senso scritte da me, e spesso riviste brutalmente dal reparto marketing del cliente ( perché?? insondabile mistero del "vendi, vendi").

social media fai da te 
A proposito di radio, oggi, che non è più l'oggi di ieri (ho dovuto salvare il post in bozze) ho scritto degli spot radio a tema "profezia Maya"...una figata! Mi sono inventata un gramelot, un misto di ipoteticomaya, spagnolo e ripetizioni del marchio da pubblicizzare... si fa quel che si può! Non sarò più specifica su fatti, nomi, luoghi, clienti perchè non si fa, e perchè non si sa mai chi può arrivare a leggere: un blog è come un bagno pubblico che non si chiude.
Scusate se ho lasciato trapelare un pò il disgusto che provo verso certo marketing all'italiana... mi riappacifico con una riflessione positiva sulla pubblicità, non so di chi, né a che proposito. Arriva dal Messico, giratami da una cara amica che, leggendola, ha pensato a me (e forse a quanto mi lamento!). Non ve la traduco perché mi sembra a prova di google translate:

"La publicidad no es para cagones. Es para gente que se carga el equipo al hombro y se anima a equivocarse, intentando encontrar un camino menos transitado. La publicidad es para gente que se atreve a mirar las cosas desde un ángulo distinto. Para gente que no le gusta el orden establecido. Para gente que se atreve a patear el tablero. La publicidad es para gente que escribe y dibuja y filma y fotografía y sonoriza para que otras personas se muevan. Y prueben. Y cambien."

E allora vi linko anche un esempio di pubblicità come piace a Claire: Mr W